Trento, 9 settembre 2010 
              Disegno di legge 
“Integrazione della legge provinciale sulla  scuola: settimane verdi e settimane bianche” 
 
Relazione 
            Nel corso degli ultimi anni è stata più volte presentata  all’attenzione del Consiglio provinciale – che spesso ha condiviso le proposte  votando mozioni, ordini del giorno o articoli di legge -  l’opportunità di educare e formare i giovani  cittadini trentini, ad iniziare dai primi gradi del percorso scolastico, alla  conoscenza dell’ambiente naturale e della biodiversità ed alla frequentazione  in sicurezza della montagna, avvicinandoli alla conoscenza ed alla pratica  degli sport tipici della montagna in tutte le stagioni ed all’utilizzo, con le  rispettive scuole ma anche in ambito familiare od associativo, delle strutture  del cosiddetto “patrimonio alpinistico”, ovvero rifugi, sentieri e vie ferrate.  Un patrimonio costruito, sviluppato e ben mantenuto in un secolo e mezzo, da  quando i primi alpinisti/esploratori visitarono le nostre valli e montagne  trovandole di grandissimo interesse, favorendo così la nascita del turismo,  resa possibile – per quanto riguarda specificamente la montagna – anche  attraverso l’impegno sul campo di generazioni di amanti della montagna raccolti  in quella che oggi è la maggiore sezione del Club alpino italiano, cioè la  SAT-Società degli alpinisti tridentini, fondata a Madonna di Campiglio il 2  settembre 1872. 
             Un altro approccio all’argomento trattato dal presente  disegno di legge riguarda le cosiddette “professioni della montagna”, in primo  luogo le figure delle guide alpine (e degli accompagnatori di territorio  formatisi negli ultimi anni nell’ambito del medesimo Collegio) e dei maestri di  sci, specializzati nelle varie discipline, ma anche dei gestori di rifugio che,  pur non disponendo al momento di un apposito collegio che ne sappia tutelare e  valorizzare i profili professionali, costituiscono la figura emblematica del  lavoro in montagna legato al turismo. Si tratta di professioni, in tutti i  casi, molto complesse anche perché rese in ambienti difficili e delicati. In  tutti i casi questi professionisti sono animati da grande passione e nella  stragrande maggioranza dei casi senza le adeguate e meritate soddisfazioni di  carattere economico. I mutamenti storici nel settore del turismo, le mode, le  nuove tendenze ma anche situazioni climatiche non favorevoli, rendono spesso  poco remunerative queste professioni, pregiudicando in parte la possibilità di  rafforzare la presenza ed il ruolo, sociale ed economico, di queste figure. 
                          La frequentazione della montagna, per i trentini,  costituisce il vero e proprio “sport nazionale”. Ma i trentini sono, per i  gestori di impianti e piste così come per i rifugi, la prima fonte di clientela  e di reddito. Ed una formazione adeguata, in grado di appassionare e convincere  alla frequentazione della montagna in tutte le stagioni, rende maggiormente  consapevoli i giovani – ma anche le rispettive famiglie – circa la delicatezza  dell’ambiente della montagna, con la necessità di adottare opportuni comportamenti  responsabili. 
                          La recente istituzione dell’Accademia della Montagna del  Trentino può concorrere a migliorare la conoscenza e la frequentazione della  montagna e sostenere la crescita di tutto il settore dei professionisti della  montagna. E’ per questo che è stata istituita ed è su questi obiettivi che sta  lavorando attivamente. 
                          Con questo disegno di legge si intende così  “istituzionalizzare” quelle che da anni – in alcuni casi da decenni – sono  attività estemporanee di questa o quella scuola del Trentino, vale a dire  percorsi di conoscenza e soggiorni in montagna, in tutte le stagioni, con la  relativa conoscenza e pratica dello sport stagionale. Si tratta delle  cosiddette “settimane bianche” – in periodo invernale – e “settimane verdi”,  negli altri periodi dell’anno privi di copertura nevosa. 
                          Siamo profondamente convinti che un soggiorno in montagna,  nelle strutture del patrimonio alpinistico, con l’accompagnamento di personale  docente motivato e di istruttori ed accompagnatori professionali sotto tutti i  punti di vista possa costituire un’esperienza emozionante ed affascinante per  ogni giovane trentino, di qualunque età, dal bimbo della prima elementare al  maggiorenne dell’ultimo anno di scuola superiore. Solo l’esperienza diretta  “sul campo”, solo la pratica tecnicamente corretta e consapevole di uno sport  della montagna possono stimolare alla conoscenza dell’ambiente ed alla  frequentazione dello stesso in maniera corretta, sicura, rispettosa di se’ e  degli altri. In questo modo anche i principi del soccorso – dall’autosoccorso  alla protezione civile – possono essere acquisiti in maniera concreta.  L’esperienza di vita in rifugio, anche solo per alcuni giorni all’anno,  rispettando alcune semplici regole di comportamento in un luogo semplice e  spartano, lontani dalla televisione e dalle apparecchiature elettroniche ma  vicine a loro stessi, ai compagni ed alla natura, può risultare estremamente  formativo. Così come praticare attività all’aria aperta, dalla semplice  passeggiata nel bosco ad un tratto di via ferrata, fare un po’ di fatica  fisica, “sentire” il caldo ed il freddo, imparare ad osservare le nuvole e le  stelle, ad “ascoltare” il vento ed il battito del proprio cuore… 
                          Dall’altro lato, le settimane “bianche” e “verdi” possono  rappresentare un concreto sostegno all’economia dei rifugi ed al reddito dei  professionisti della montagna in tutte quelle fasi di cosiddetta “bassa  stagione”, quando cioè non vi sono all’orizzonte turisti in grado di remunerare  le attività dei gestori, delle guide, dei maestri di sci.  
                          In questa sede, pertanto, per settimane verdi e bianche si  intendono corsi e soggiorni residenziali ospitati presso i rifugi (alpinistici  od escursionistici), per periodi di durata non superiore ai 5 giorni che si  svolgono durante l’anno scolastico o nei periodi immediatamente precedenti o  successivi, denominandosi appunto “settimane verdi” se si svolgono fra il primo  giorno di aprile ed il 30 novembre, ovvero “settimane bianche” se si svolgono  tra il primo dicembre ed il 31 marzo. Con altre iniziative di carattere  legislativo o regolamentare la Provincia ha sostenuto, nel corso degli ultimi  anni, numerose attività d’impresa o professionali, dall’edilizia  all’artigianato, dal mondo cooperativo a varie professioni tecniche. Con le  proposte contenute in questo disegno di legge la Provincia non regalerà nulla a  nessuno, ma sosterrà coerentemente un settore strategico, luoghi di pregio,  professioni fondamentali per lo sviluppo dell’economia di montagna e per la  crescita del turismo. Favorendo un investimento in termini culturali  straordinari a vantaggio dei giovani trentini e coltivandone la passione per la  montagna e per la pratica dei diversi sport in sicurezza e con rispetto per  l’ambiente e per gli altri. Nel corso di innumerevoli occasioni abbiamo sostenuto  che il primo “cliente” o “fruitore” di sentieri, rifugi, piste ed impianti è il  cittadino del Trentino, che in montagna ci va sempre, anche quando c’è la crisi  economica o lo sciopero dei treni e dei benzinai…. Investire sui giovani locali  significa, per il settore del turismo trentino, garantirsi la clientela per le  prossime generazioni! 
            Descrizione del disegno di legge 
            Dal punto di vista della tecnica legislativa, questa  proposta si innesta con l’articolo 1 proprio sulla legge provinciale sulla  scuola (introducendo l’articolo 57 bis alla LP n. 5 del 7 agosto 2006),  in quanto si ritiene utile affidare alle  istituzioni scolastiche un ruolo importante, ovviamente in collaborazione con i  soggetti proponenti che potranno essere la SAT e l’associazione dei gestori di  rifugio, i collegi professionali delle guide e dei mastri di sci, direttamente  o tramite il citato strumento dell’Accademia della Montagna. 
             Per quanto riguarda il sostegno economico, poiché si ritiene  opportuno che non tutti i costi delle settimane verdi e bianche debbano  ricadere sull’ente pubblico, si propone con l’articolo 2 un sostegno graduale  della Provincia, che con regolamento dovrà stabilire modalità ed intensità  dell’intervento che però si auspica possa nel tempo incontrare crescente  interesse ed estendersi a tutte le scuole del Trentino. 
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            DISEGNO DI LEGGE 
             
              Art. 1 
              Inserimento dell'articolo 57 bis nella legge provinciale 7  agosto 2006, n. 5 (legge provinciale sulla scuola) 
                          1.         Dopo  l'articolo 57 della legge provinciale sulla scuola è inserito il seguente: 
            "Art. 57 bis 
              Settimane verdi e settimane bianche 
              1.         Per favorire  la diffusione della cultura della montagna, la conoscenza dell'ambiente alpino  e della biodiversità, la frequentazione del patrimonio alpinistico provinciale  e per sostenere le attività economiche correlate alla presenza dei rifugi e al  lavoro dei professionisti della montagna la Provincia promuove l'organizzazione  di corsi e di soggiorni residenziali riservati agli studenti che frequentano il  primo e il secondo ciclo di istruzione e formazione. 
              2.         I corsi e i  soggiorni residenziali sono ospitati presso rifugi alpini o escursionistici.  Non possono superare i cinque giorni di durata. Si svolgono durante l'anno  scolastico o nei periodi immediatamente precedenti o successivi. Sono  denominati settimane verdi se si svolgono fra il 1° aprile e il 30 novembre,  settimane bianche se si svolgono fra il 1° dicembre e il 31 marzo. 
              3.         I corsi e i  soggiorni residenziali riguardano, in particolare, la conoscenza dell'ambiente  alpino e della biodiversità, l'insegnamento teorico e pratico delle tecniche di  primo soccorso, di autosoccorso, di protezione civile e di frequentazione della  montagna in sicurezza, la pratica degli sport della montagna. 
              4.         I corsi e i  soggiorni residenziali sono realizzati dalla istituzioni scolastiche e  formative in base alle proposte della Società degli alpinisti tridentini (SAT),  dei collegi provinciali delle guide alpine e dei maestri di sci, dell’Associazione  degli accompagnatori di territorio del Trentino, dell'associazione dei gestori  di rifugio del Trentino, direttamente o tramite l'Accademia della montagna del  Trentino, istituita dall'articolo 34 della legge provinciale 16 giugno 2006, n.  3 (Norme in materia di governo dell'autonomia del Trentino). Sono tenuti dai  professionisti della montagna, dai gestori dei rifugi, dai volontari della SAT,  del soccorso alpino e del sistema provinciale della protezione civile, dal  personale degli enti parco e del corpo forestale, dai ricercatori delle  istituzioni scientifiche, culturali e museali trentine, anche in collaborazione  con l'Università degli studi di Trento. 
              5.         Il centro  per la formazione continua e l'aggiornamento del personale insegnante programma  annualmente corsi di aggiornamento destinati al personale docente disponibile  ad accompagnare le scolaresche e ad affiancare i relatori durante i corsi e i  soggiorni residenziali. 
              6.         Entro  novanta giorni dall'entrata in vigore di quest'articolo la Giunta provinciale  disciplina con regolamento le modalità di svolgimento dei corsi e dei  soggiorni, comprese le forme assicurative a favore dei partecipanti. 
              7.         Dopo una  fase di sperimentazione limitata ad alcuni istituti, che è realizzata nei  ventiquattro mesi successivi all'entrata in vigore del regolamento previsto dal  comma 6, tutte le istituzioni scolastiche e formative provinciali attivano i  corsi e i soggiorni disciplinati da quest'articolo." 
            Art. 2 
            Disposizioni finanziarie 
            1.         Per attuare  questa legge è autorizzata la spesa di 250.000 euro per l'esercizio finanziario  2011, di 500.000 euro per l'esercizio finanziario 2012 e di 750.000 euro per  l'esercizio finanziario 2013. Alla copertura di questi oneri si provvede  riducendo per un pari importo e per i medesimi esercizi finanziari il fondo per  nuove leggi - spese in conto corrente, unità previsionale di base 95.5.110 del  bilancio provinciale. 
                          2.         La Giunta  provinciale è autorizzata ad apportare al bilancio le variazioni conseguenti a  questa legge, ai sensi dell'articolo 27, terzo comma, della legge provinciale  14 settembre 1979, n. 7 (legge provinciale di contabilità). 
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